Insegnante di II Livello
Anita Giora
Incontro lo Yoga per ritrovare il mio respiro, grazie a meditazione e pratica fisica, durante un periodo impegnativo della mia vita lavorativa. A distanza di anni e attraverso varie esperienze comprendo il significato di Yoga quale unione di mente, corpo e spirito. Ed ecco sentirmi me stessa in questa disciplina completa e scoprirmi appassionata insegnante, dopo una formazione professionale riconosciuta, che proseguo con approfondimenti sempre più coinvolgenti.
Anita Giora
L'incontro con lo yoga
Sono nata e cresciuta a Bolzano in un ambiente bilingue (italiano e tedesco) con due genitori fantastici, che mi hanno sempre sostenuta e spronata a fare esperienze diverse nella vita. La danza in varie forme è una presenza costante fin da piccolissima, insieme alla musica ed altre attività. Il mio primo approccio allo yoga è stato con il Pranayama (tecniche di respirazione) che mi ha aiutato a superare un periodo molto stressante, che mi stava soffocando e impedendo di essere me stessa. Il passaggio alla pratica fisica è avvenuto come naturale conseguenza, in principio seguendo lezioni individuali, poi in piccoli gruppi. Per qualche tempo ho dovuto interrompere ogni attività fisica e ne ho compensato la mancanza con la meditazione Sahaja Yoga, che mi ha fatto conoscere l’aspetto più spirituale dello yoga. Il ritorno alla pratica fisica mi ha messo difronte ai limiti del mio corpo e dopo qualche anno di dubbi e perplessità, mi sono detta che volevo capirne la ragione e ho cercato chi poteva darmi i mezzi necessari per trovare le risposte.
La formazione
Ho trovato la scuola per insegnanti “Yoga Trasformativo” e nonostante il mio interesse fosse da semplice praticante mi sono iscritta. Marcella e Cristiano con la loro esperienza e le ampie conoscenze in materia, sono stati in grado di rispondere a moltissime mie domande, aiutarmi a superare diverse difficoltà e farmi scoprire portata per l’insegnamento. Dopo aver terminato il primo percorso di studio ho iniziato ad offrire lezioni private, imparando così a capire cosa potesse servire alla persona, adeguando ogni incontro alle sue esigenze. Ho proseguito con il secondo livello di studi, conseguendo il diploma da 500 ore di formazione di asana, respirazione e meditazione, e poi con un terzo percorso specifico per lo yoga di tipo Yin in connessione con la Medicina Tradizionale Cinese. Nel frattempo, ho iniziato a tenere lezioni di gruppo, potendo così mettere in pratica ciò che stavo imparando, quale grande valore aggiunto. Ora quei gruppi continuano a seguire le mie lezioni donandomi profonda gioia e gratitudine.
Evoluzione
La mia crescita personale è in costante divenire, grazie alla condivisione con gli allievi nelle diverse attività e alla formazione continua su vari aspetti dello yoga e di ciò che gli è affine. Quello che cerco di trasmettere a chi pratica con me è che, nella vita non smettiamo mai di evolvere; sta’ a noi decidere il modo in cui farlo.
Yoga patrimonio di tutti
Con i miei mentori, insegnanti e colleghi condivido un pensiero, che cerco di esprimere in tutto ciò che faccio: “Desideriamo che lo Yoga sia patrimonio di tutti, che ognuno sia indipendente nella propria ricerca interiore.”
Intervista al Centro Atem
Circa quindici anni fa ho affrontato un periodo lavorativo di stress molto elevato, che mi ha causato difficoltà ad esternare i miei pensieri, con conseguente blocco del respiro. Al tempo frequentavo saltuariamente un centro ayurwedico dove facevo massaggi distensivi. Un giorno mi sono presentata all'appuntamento in un'evidente stato di agitazione.... Betta, dopo avermi fatto esternare tutto ciò che riuscivo, mi ha proposto una serie di incontri per aiutarmi a superare la situazione. Per prima cosa facevamo degli esercizi di respirazione per svuotare la mente, poi una breve pratica di yoga ed infine arrivava il massaggio, con cui potevo rilassarmi solo grazie alla distensione ottenuta dalle pratiche precedenti. Fin dalla prima volta, ho provato un beneficio immediato, anche se non è stato affato facile lasciare andare. La sua guida è stata davvero indispensabile e con pochi incontri ho capito cosa poteva essermi utile per affrontare le situazioni che mi causavano lo stress.
Da quel primo approccio ho continuato a frequentare lezioni di yoga posturale. Per motivi di salute ho dovuto interrompere la pratica fisica per un paio di anni, e mi sono avvicinata alla meditazione con Sahaja Yoga. Poi un bel giorno ho ritrovato la maestra di yoga, che nella mia mente rincorrevo da un bel po' di anni, e da quando lei ha rispreso ad insegnare non l'ho più mollata. Tre anni fa, proprio in questo periodo, ho avuto la voglia di conoscere e capire più a fondo questa millenaria disciplina e ho cercato un corso di formazione, che potesse dissipare parte delle mie perplessità. Ho trovato una scuola di formazione per insegnanti a Bolzano. Sinceramente non avevo alcuna intenzione di diventare insegnante e ho iniziato il percorso con la curiosità di un bambino, dato l'ampio ventaglio di argomenti del programma. Parte del percorso prevedeva un tirocinio e mi sono scoperta capace e vogliosa di comunicare e condividere ciò che stavo imparando. Così ho proseguito la formazione fino a completarla, ed ora sono insegnante riconosciuto di secondo livello (di yoga trasformativo).
Nel 2021 ho tenuto lezioni private, che mi hanno dato modo di approfondire il lavoro sulla totalità della persona. Da maggio a settembre 2022 ho insegnato yoga posturale e vinyasa 3 volte a settimana presso il lido di Terlano. E da settembre 2022 ho il privilegio di trasmettere le mie conoscenze nel meraviglioso centro ATEm, dove oltre alle pratiche fisiche, organizzo dei brevi percorsi di respirazione e meditazione.
I benefici sono innumerevoli, e non possiamo stare qui ad elencarli tutti… Lo scopo principale dello yoga è quello di trovare l'equilibrio psicofisico e la connessione tra corpo, mente e spirito. Questo porta a trovare centratura mentale, stabilità emotiva e fisica. Il corpo si rinforza e ritrova elasticità. L'animo si placa e si è portati ad ascoltarsi abitualmente. Personalmente scopro di continuo nuovi effetti positivi su di me. Il mio corpo è cambiato senza trasformarsi. Ma la disciplina fisica serve a nutrire quella mentale .... probabilmente uno degli effetti più concreti da quando pratico è la capacità di mettere a fuoco ciò che mi piace fare e che mi fa stare bene, e di riuscire a capire lucidamente come posso provare ad attuarlo, sempre senza alcuna aspettativa.
Lo yoga è pratica fisica, respirazione e meditazione in tante forme diverse. Nella pratica fisica dell'Hatha-Yoga, ogni movimento è accompaganto dal respiro. Bisogna essere concentrati su ciò che si fa in ogni singolo gesto e movimento, così ci si connette con la mente al corpo e non si pensa a tutto il resto della vita al di fuori di quel preciso istante. Direi che è già tanto! Inoltre molte Asana, così si chiamano le posizioni dello yoga, hanno proprio un effetto anti-stress, e alcune tecniche di respirazione sono propedeutiche a prevenire lo stato d'ansia.
Falso mito numero 1, che è poi il motivo per cui soprattutto gli uomini non fanno nemmeno una lezione di prova, è che nello yoga si sta fermi e non si fatica. Anche la pratica lenta di yoga posturale fa lavorare il corpo nella sua interezza, pur senza sudare. Poi ci sono diversi stili di yoga, dallo Ying rilassante e di allungamento, al Power attivante e di potenza. Falso mito nr 2, bisogna arrivare a fare tutte quelle belle posizioni impossibili, che si vedono su instagram. Assolutamente NO! Il più delle volte quelle foto riprendono posture non corrette e non salutari, sono esteticamente belle certo ma non vuol dire che facciano bene. A parte questo, ogni corpo è diverso e con una pratica costante può arrivare dove le sue strutture lo permettono. Uno dei principi fondamentali dello yoga è Ahimsa, la non violenza, che rivolto vs sè stessi significa rispettare i propri limiti e accettarli. Ci saranno dei miglioramenti, avverranno con il tempo, e la cosa importante e che saranno percepibili più che visibili.
Bisogna chiarire se si tratta di postura o di atteggiamento posturale. Per una postura da colonna vertebrale deformata rilevata dal medico e dalle lastre, si possono fare esercizi che compensano l'ipertrofia o il lassismo dei muscoli, per mantenere attiva e sana la restante struttura del corpo. Se invece parliamo di atteggiamento posturale, la pratica costante può realmente portare ad una correzione parziale o completa, e soprattutto ad un sollievo da dolori muscolari. Ovviamente dipende dal caso specifico. Se si tratta di atteggiamento lordotico, cifotico o lordocifotico si andrà a lavorare miratamente su settori diversi. La flessibilità migliora con la constante ripetizione di alcuni movimenti che coinvolgono tutto il corpo e imparando a lasciare andare le tensioni grazie al respiro durante la pratica. Diciamo che tutte le movimentazioni della colonna vertebrale sono propedeutiche, a partire dalla più semplice e conosciuta Marjaryasana "gatto-mucca" dove si passa dall'incurvare la schiena in una gobba come un gatto arrabbiato, all'inarcare con l'apertura del petto e l'avvicinamento delle scapole tra loro, che rende l'immagine della mucca.
Anzitutto bisogna rinforzare gli addominali, che aiutano a mantenere una postura corretta, stabilizzano il core e supportano la lombare. A questo scopo c'è un ventaglio di esercizi più o meno dinamici, da quelli che si possono fare anche da seduti su una sedia o in piedi, come i piegamementi laterali del busto, a quelli più impegnativi su braccia e gambe come la panca nelle sue varianti, o il passaggio dal cane a tre gambe al crunch con ginocchio al gomito. Le asana di radicamento come i guerrieri sono molto importanti, perchè aiutanto a trovare connessione con il pavimento prima di spostarsi da una posizione all'altra. Lo yoga lavora su tutto il corpo perciò si fortificano anche gambe e braccia.
Mi piace usare l'incenso dedicato al Sankalpa della pratica, se l'ambiente è molto ampio e nessuno ne è disturbato; luci calde e qualche candela; in sottofondo una musica adeguata e modulo la mia voce per guidare gli allievi secondo la necessità. Le mie pratiche inziano sempre con un Pranayama, una tecnica di respirazione, per calmare la mente e trovare la centratura prima di affrontare la parte fisica.
Sicuramente mi ha insegnato a rallentare, a prendermi più tempo sano e nutriente per mè stessa e a fermarmi per osservare e ascoltarmi.
Chiunque può praticare yoga, basta scegliere lo stile giusto, soprattutto per chi si avvicina alla disciplina per la prima volta. Perciò bisogna informarsi su cosa può essere più adatto alle proprie peculiarità o esigenze del momento, e poi provare senza giudicarsi, lasciar passare qualche giorno dopo la prova per sentirne gli effetti. Lo yoga lavora anche sulle energie, perciò è importante non fermarsi di fronte ad una prima esperienza non soddisfacente con un'insegnante o con lo spazio in cui si fa la lezione. Provarne un'altro e uno ancora se necessario, perchè la percezione di affinità con chi insegna la disciplina è uno degli elementi più importanti e l'ambiente deve farci sentire a nostro agio. La motivazione per una pratica regolare viene solo da dentro. La svolta arriva quando scatta una spinta interiore, data dalla ricerca del benessere psicofisico. Chi riesce a praticare con continuità almeno per un mese ne sente gli effetti positivi e tendenzialmente decide di proseguire. Io, gli altri insegnanti e soprattutto gli allievi praticanti, possiamo solo essere da esempio, esternando i benefici, che con la pratica regolare proviamo su noi stessi.
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